Appendicite acuta nei bambini, antibiotici meno efficaci della chirurgia

Appendicite acuta nei bambini, antibiotici meno efficaci della chirurgia

Share this content:

 da doctor33.it

Nei bambini con appendicite acuta non complicata (UA) la gestione non operatoria (NOM) con antibiotici è associata a un tasso di fallimento terapeutico e a complicanze gravi quasi 5 volte maggiori entro un anno rispetto a quelli sottoposti ad appendicectomia. Sono questi i risultati di una recente meta-analisi pubblicata su JAMA Pediatrics.

I ricercatori hanno identificato 1.246 studi attraverso PubMed, Embase, Scopus, Cochrane e Web of Science, includendone sette RCT condotti tra il 2015 e il 2025 su 1.480 pazienti pediatrici (3–17 anni).

Gli autori, guidati da Isabella Faria (University of Texas Medical Branch), evidenziano che, pur restando un’opzione sicura in casi selezionati, la gestione antibiotica comporta un rischio più alto di fallimento terapeutico e reospedalizzazione. La NOM ha garantito un ritorno più rapido a scuola (−1,36 giorni) e alle normali attività (−4,93 giorni), ma a fronte di una maggiore probabilità di reintervento e complicanze severe.

Infatti, i dati mostrano come la gestione non operatoria (NOM) con antibiotici ha comportato un tasso di fallimento terapeutico a 12 mesi del 36,6% rispetto al 7,0% per l’intervento chirurgico. Anche le complicanze maggiori che richiedevano un intervento (grado Clavien-Dindo ≥IIIb) sono risultate molto più comuni con la NOM. Il più grande studio, un trial randomizzato di non inferiorità del 2025, con quasi 850 bambini, ha riportato fallimenti terapeutici a 12 mesi nel 34% dei casi trattati con antibiotici rispetto al 7% di quelli sottoposti ad appendicectomia.

Questi risultati contrastano con una meta-analisi pediatrica del 2017 che supportava l’uso degli antibiotici come opzione primaria sicura, basata tuttavia su un numero limitato di pazienti e su studi di coorte con elevato rischio di bias.

«Quello che osserviamo ora è che, con l’aumento della quantità e della qualità delle evidenze, emerge un segnale più chiaro: la gestione non operatoria è associata a tassi di fallimento e complicanze più elevati», ha dichiarato Faria «Questo non contraddice le ricerche precedenti, ma le integra, aiutandoci a comprendere meglio i limiti della gestione non operatoria in termini di sicurezza ed efficacia». «Il trattamento antibiotico rimane un’opzione sicura per i pazienti pediatrici — ha aggiunto — ma conoscere l’elevata probabilità di dover tornare al pronto soccorso o di necessitare un intervento entro un anno può aiutare genitori e medici a prendere decisioni più consapevoli».

I risultati non dovrebbero essere interpretati per “decretare un vincitore” tra le due opzioni di trattamento, ha avvertito Shawn Rangel, del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School, in un editoriale di accompagnamento, ma condivisa con le famiglie, considerando valori, rischio accettabile, dell’esperienza locale e dell’evoluzione delle conoscenze.

In sintesi, nonostante che per molti bambini, l’appendicectomia resti la soluzione definitiva, gli antibiotici restano un’opzione sul tavolo, da discutere e condividere tra specialisti e genitori.

marco

I commenti sono chiusi.