Settimana del rientro a scuola. Il decalogo dei pediatri dell’ospedale Bambin Gesù

da quotidianosanita.it

Postura, zaini, alimentazione, gestione del tempo e dello stress: 10 consigli dei pediatri dell’Istituto per la Salute dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per aiutare i genitori ad affrontare nel migliore dei modi, insieme ai propri figli, il ritorno a scuola. Per milioni di bambini e ragazzi è infatti arrivato il momento di sedersi sui banchi: gli istituti di tutta Italia riaprono i cancelli entro la prima metà di settembre. Sul portale dell’Ospedale, inoltre, è a disposizione delle famiglie un’intera sezione dedicata alla scuola con altri suggerimenti utili e approfondimenti su temi specifici come l’inserimento dei bambini nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

1. Prepariamo lo zaino insieme. Prepariamo con bambini e ragazzi uno zaino leggero, resistente e ben organizzato, posizionando i libri pesanti vicino alla schiena e indossando entrambe le bretelle in modo comodo e sicuro.

2. Incoraggiamo una giusta postura. Spieghiamo ai bambini come sedersi dritti, appoggiati allo schienale, con le braccia sul banco, favorendo così la concentrazione e il comfort durante le lezioni

Leggi tutto

Inserimento a scuola: 10 consigli per mamma e papa’

Dal sito pediatrico.roma.it

10 consigli per mamma e papà

1. Per ridurre lo stress e l’ansia, è bene iniziare a preparare i bambini qualche settimana prima dell’inizio della scuola o del nido, creando una piacevole attesa, organizzando al meglio il tempo necessario per costruire insieme il nuovo percorso, scegliendo insieme il materiale da portare con sé o facendo visita alla struttura.
2. Ogni genitore dovrebbe provare a prendersi uno spazio personale per dar voce alle proprie emozioni rispetto all’ingresso o al ritorno a scuola del figlio. I vissuti non elaborati della mamma o del papà rischiano di ricadere sui bambini che, in tal caso, si ritroveranno soli nella gestione di angosce amplificate.
3. È necessario aiutare il bambino a dare forma ai propri vissuti. Il genitore deve essere in grado di anticipare ed accogliere le emozioni del figlio, dare un nome alla sua angoscia, legittimare le sue lacrime, verbalizzando che è normale ed è giusto piangere in un momento così difficile. Utilizzare spiegazioni razionali e intellettualizzate (“devi capire che la mamma deve andare a lavorare”…) o modalità evitanti (“non devi piangere!”) disorienta il bambino e lo lascia solo nella gestione viscerale ed emotiva della separazione e dell’ingresso nella realtà scolastica. Leggi tutto

Inserimento a scuola

10 consigli per mamma e papà

1. Per ridurre lo stress e l’ansia, è bene iniziare a preparare i bambini qualche settimana prima dell’inizio della scuola o del nido, creando una piacevole attesa, organizzando al meglio il tempo necessario per costruire insieme il nuovo percorso, scegliendo insieme il materiale da portare con sé o facendo visita alla struttura.
2. Ogni genitore dovrebbe provare a prendersi uno spazio personale per dar voce alle proprie emozioni rispetto all’ingresso o al ritorno a scuola del figlio. I vissuti non elaborati della mamma o del papà rischiano di ricadere sui bambini che, in tal caso, si ritroveranno soli nella gestione di angosce amplificate.
3. È necessario aiutare il bambino a dare forma ai propri vissuti. Il genitore deve essere in grado di anticipare ed accogliere le emozioni del figlio, dare un nome alla sua angoscia, legittimare le sue lacrime, verbalizzando che è normale ed è giusto piangere in un momento così difficile. Utilizzare spiegazioni razionali e intellettualizzate (“devi capire che la mamma deve andare a lavorare”…) o modalità evitanti (“non devi piangere!”) disorienta il bambino e lo lascia solo nella gestione viscerale ed emotiva della separazione e dell’ingresso nella realtà scolastica.
4. Bisogna evitare di creare un clima di aspettative che potrebbe generare una sorta di ansia. Frasi del tipo “sei diventato grande e devi andare a scuola per imparare o per divertirti” potrebbero lasciare il bambino in uno stato di confusione e/o farlo sentire incapace o inadeguato.
5. Con i più piccoli, è bene cercare di mantenere una posizione interna più decisa possibile. Devono essere i genitori a trasmettere sicurezza ai figli e non viceversa. I bambini hanno bisogno di sentire che mamma e papà hanno scelto il meglio per loro, che si fidano delle maestre e della struttura e, soprattutto, che confidano nelle capacità adattive e di scoperta del proprio figlio.
6. Con i bambini più grandi, invece, è possibile condividere pensieri ed emozioni, lasciando uno spazio di ascolto per le aspettative, l’entusiasmo o i timori di ognuno.
7. Evitare le generalizzazioni. Ogni bambino e ogni genitore ha la sua storia e necessita dei suoi tempi per costruire il suo personale processo di inserimento al nido o a scuola.
8. Sarebbe opportuno creare una buona complicità tra la famiglia e le insegnanti. Un clima di collaborazione tra gli adulti di riferimento permette al bambino di sentirsi accolto e con-tenuto.
9. Creare uno spazio familiare, magari serale, per coccolarsi e raccontarsi. È molto importante invitare il bimbo a parlare, in generale, della sua giornata e mostrare entusiasmo per le sue scoperte. Ricordatevi, però, di rispettare i suoi  tempi e silenzi.
10. Le difficoltà prolungate di inserimento o il rifiuto scolare segnalano un disagio emotivo o sociale del bambino o del ragazzo. In questi casi, è fondamentale attivare un lavoro di rete tra la famiglia, la scuola e gli esperti.