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La certificazione di attività sportiva non agonistica

da pacinimedicina.it

 

Con l’inizio dell’anno scolastico si assiste anche alla graduale ripresa delle attività ludiche e sportive e, conseguentemente, delle richieste di certificazioni per palestre, piscine e centri atletici.

Quali sono i medici certificatori

  • il medico di medicina generale per i propri assistiti
  • il pediatra di libera scelta per i propri assistiti
  • il medico specialista in medicina dello sport ovvero i medici della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale italiano

Quando fare i controlli e quanto dura il certificato

  • Il controllo deve essere annuale
  • Il certificato ha validità annuale con decorrenza dalla data di rilascio

Quali esami clinici sono necessari

  • Per ottenere il rilascio del certificato è necessaria l’anamnesi e l’esame obiettivo con misurazione della pressione e di un elettrocardiogramma  a riposo effettuato almeno una volta nella vita
  • Naturalmente l’attività motoria è sempre da incentivare e le controindicazioni assolute sono rare, ma in un’ottica di responsabilità professionale il pediatra può talvolta ritrovarsi ad affrontare due situazioni: la rilevazione di un soffio all’auscultazione, con il dubbio se procedere o meno con un approfondimento specialistico in un contesto di benessere e di apparente normalità; oppure, come nel caso della rilevazione occasionale di un’alterazione all’ECG e del parere sfavorevole di un medico dello sport, la necessità di supportare genitori comprensibilmente allarmati nella corretta interpretazione di un referto o di proporre al loro bambino un’eventuale alternativa

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Scuola. I consigli degli esperti ISS per il rientro di settembre

da popsci.it

Più di 7 milioni di bambini e adolescenti italiani stanno per rimettere piede in classe dopo 3 mesi di vacanza: un tempo salutare sul piano fisico, e stimolante su quello emotivo ed esperienziale. In vacanza si hanno più opportunità di fare attività fisica, camminando, nuotando, giocando all’aperto. E più occasioni per lasciare a casa il cellulare e dimenticare videogiochi e social vivendo in presenza situazioni nuove. Ma di regola le vacanze favoriscono lo spostamento in avanti del ritmo sonno-veglia, e una dieta poco scandita da orari, entrambe situazioni che potenzialmente contrastano con una buona ripresa delle attività scolastiche, che richiedono attenzione, concentrazione e la giusta energia. Per molti studenti i primi di settembre rappresentano quindi il momento per recuperare una regolarità perduta, o di conquistarne una nuova, a partire dal riposo e dalla dieta. Di seguito, gli approfondimenti sul sonno e sull’alimentazione di bambini e adolescenti alle prese con l’inizio dell’anno scolastico. E i consigli degli esperti Iss per i genitori.

Per non dormire sul banco

Il sonno è il modo che il nostro organismo usa per ricaricarsi delle energie spese durante il periodo di veglia, ed è cruciale per il consolidamento della memoria e per la concentrazione. Durante il sonno vengono fissate le informazioni utili apprese durante il giorno e rimosse quelle superflue. Dormire bene e a sufficienza favorisce l’apprendimento e la memorizzazione e lungo termine e anche la gestione delle emozioni.

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Papà italiani più vecchi d’Europa: quasi 36 anni l’età media per il primo figlio

DA QUOTIDIANPEDIATRIA.IT

Diventare papà per la prima volta è un’esperienza che gli uomini italiani continuano a spostare sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri Paesi europei. I più recenti dati Istat indicano, infatti, che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2, in Inghilterra e Galles a 33,7 anni. Un fenomeno sempre più frequente rispetto al passato che riguarderebbe circa il 70% dei nuovi papà italiani: ciò significa che 1 uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni d’età. Per questo, in vista della Festa del Papà, gli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA) puntano i riflettori sull’importanza di anticipare la paternità e, dove non possibile, di preservare la fertilità fin da giovani, principalmente attraverso un sano stile di vita, ma anche con il contributo di sostanze di estrazione naturali in grado di offrire protezione contro i danni del tempo e degli inquinanti ambientali esterni.

Una tendenza a ritardare la paternità che non è priva di conseguenze: numerose evidenze scientifiche dimostrano che le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, cioè motilità, morfologia e anche i danni al DNA, peggiorano con l’aumentare dell’età. A tutto questo si aggiunge al fatto che con l’avanzare dell’età aumenta il tempo di esposizione agli inquinanti ambientati esterni, come le microplastiche che negli ultimi anni hanno dimostrato essere un problema rilevante per la fertilità maschile. In più i cambiamenti climatici con l’aumento della temperatura globale hanno anch’essi un impatto negativo sulla fertilità maschile, dimostrato dalla riduzione volumetrica dei testicoli nella popolazione generale.

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