Poco sonno nell’infanzia può avere un impatto negativo persistente sullo sviluppo cognitivo

da doctor33.it

 

Nei bambini in età scolare che dormono meno di nove ore a notte si osservano differenze significative in alcune regioni del cervello responsabili della memoria, dell’intelligenza e del benessere rispetto a quelli che dormono dalle nove alle 12 ore per notte. In altri termini, tali differenze sono correlate a una maggiore frequenza di disturbi della salute mentale come depressione, ansia e comportamenti impulsivi, oltre a difficoltà cognitive con la memoria, la risoluzione dei problemi e il processo decisionale.
Questo è quanto conclude su The Lancet Child & Adolescent Health uno studio svolto dai ricercatori della University of Maryland School of Medicine (UMSOM) a Baltimora. «L’American Academy of Sleep Medicine raccomanda che per promuovere una salute ottimale i bambini tra 6 e 12 anni dormano regolarmente dalle 9 alle 12 ore, ma finora non c’erano dati sulla correlazione tra impatto a lungo termine del sonno insufficiente e sviluppo neurocognitivo nei preadolescenti»

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Imparare a dormire : il metodo Ferber

I bambini amano le regole. Per loro è molto importante sapere che tutto accadrà seguendo sempre la stessa logica e che certi riti si ripetono, immutati, giorno dopo giorno: permette loro di anticipare ciò che accadrà e di prepararsi al momento.

I bambini sono per antonomasia degli abitudinari, dei conservatori e non amano essere colti di sorpresa o dover cambiare le loro abitudini. Questa teoria generale è estremamente importante soprattutto quando si parla del sonno e delle buona abitudine al sonno.

 

Il rito della buonanotte

I bambini devono imparare a distinguere il giorno dalla notte: durante il giorno vanno messi a dormire nella carrozzina in un luogo tranquillo ma non buio e non silenzioso, si può lasciare un po’ la persiana aperta e la porta della camera aperta in modo che durante il pisolino egli avverta i rumori delle normali attività quotidiane che avvengono in casa. Leggi tutto

Pavor nocturnus: come superare le paure

da ilpediatraonline.it

Il pavor nocturnus (terrore notturno) è un’alterazione qualitativa del sonno che rientra nel gruppo delle parasonnie (perturbazioni non patologiche del sonno). Inizia a manifestarsi intorno ai 2-4 anni e può continuare fino agli 11-12 anni. Più raramente, può colpire l’individuo adulto, in casi di particolare stress psicoemotivo. Sembra essere tipico di chi ha vissuto anche per pochi giorni esperienze spiacevoli o traumatiche (collegio, orfanotrofio, carcere). E’ anche possibile in corso di otiti medie effusive, stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, stress,  distensione vescicale, ipertrofia adenoidea, febbre. Nella maggioranza dei casi, però, le cause restano sconosciute. Leggi tutto