Long Covid, scoperta “l’impronta” molecolare nel sangue dei bambini

da ospedalebambinogesu.it

Un giorno il Long Covid nel bambino potrebbe essere diagnosticato in modo oggettivo con un prelievo di sangue, grazie anche all’aiuto dell’Intelligenza Artificiale (IA). Infatti, uno studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS, ha evidenziato nel plasma la firma molecolare del Long Covid nell’età pediatrica e utilizzato uno strumento di IA in grado di fare la diagnosi sulla base dei risultati del prelievo con un’accuratezza del 93%.

Il Long Covid riguarda mediamente lo 0,5% dei pazienti pediatrici esposti al SARS-CoV-2. Questa condizione, nota anche come Post COVID o Post-Acute Sequelae del SARS-CoV-2, è caratterizzata dalla persistenza di segni e sintomi non presenti prima dell’infezione virale che durano almeno 8-12 settimane, con un impatto negativo sulla vita quotidiana. Il Long COVID è stato riscontrato in pazienti di quasi tutte le fasce d’età, e tra i pazienti pediatrici quelli di età superiore ai 10 anni sembrano più colpiti, indipendentemente dalla gravità dell’infezione iniziale. Nell’adulto è stato riscontrato il ‘segno’ del Long Covid nel sangue, ma mancava un analogo riscontro nella popolazione pediatrica.

Leggi tutto

Dopo il Covid più bimbi e adolescenti dipendenti da telefonino, ecco i segnali da notare per genitori e pediatri

da quotidianopediatria.it

Sono numeri da brivido quelli che riguardano oggi la dipendenza da device (telefonini e tablet) fra i giovani e giovanissimi italiani, in aumento dopo la pandemia, complici le lunghe giornate trascorse senza poter uscire e con uno smartphone in mano come unica distrazione e mezzo di interlocuzione con i propri coetanei. “Il 98% dei ragazzi italiani fra i 14 e i 19 anni possiede un telefonino da quando aveva 10 anni e il 50% trascorre dalle 3 alle 6 ore al giorno davanti allo schermo del cellulare. Tre su 10 hanno avuto modo di utilizzarlo prima dei 2 anni di età. Un adolescente su 10 si fa selfie pericolosi perché li espongono al rischio di adescamento, così come due su 10 entrano in catene di comunicazione sospette con sconosciuti. Il 60% rimane sveglio fino a tardi la notte per chattare, con conseguenze molto negative sul sonno. E in generale, il 90% dei nostri ragazzi usa queste tecnologie in completa autonomia. Il risultato è che la dipendenza da internet, dai social, dalle chat, è sempre più diffusa, e porta con sé il rischio di attività collaterali come il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo, non controllato, l’information overload addiction (il cercare in modo compulsivo informazioni di qualsiasi genere on line), la cyber sexual addiction (uso spasmodico di siti pornografici), e la cyberrelational addiction, cioè l’abitudine incontrollata di cercare relazioni su internet”. A evidenziarlo è Stefano Vicari, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile all’Università Cattolica di Roma, Primario della UOC di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Leggi tutto

Scuola e misure anti Covid: le nuove regole in 10 domande e risposte

dailsole24ore.com

Come cambiano le regole sulla quarantena?

In base alla nuova circolare emanata dal ministero della Salute per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno due giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5, anziché gli attuali 7.

Resta l’obbligo del tampone per uscire dall’isolamento?

Sì, resta la necessità di presentare un test negativo antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d’isolamento. Non è passata la linea di alcune Regioni che chiedevano di abolire l’obbligo di tampone.

A quanto si riduce il periodo massimo di isolamento?

In caso di «positività persistente», si potrà interrompere l’isolamento «al termine del 14esimo giorno dal primo tampone positivo».

 

Leggi tutto