Eritema solare: come intervenire

da bambinopoli.it

Tra i disturbi che una prolungata esposizione al sole senza protezione può provocare c’è senz’altro l’eritema solare, una scottatura a tutti gli effetti, accompagnata da arrossamento, talvolte piccole bolle cutanee e, soprattutto, una fastidiosa sensazione di prurito che colpisce in particolare le persone con un fototipo di pelle chiara e i bambini per via della loro pelle estremamente sensibile e delicata.

Se debitamente curato, l’eritema solare tende a risolversi nel giro di 3/4 giorni, rendendo però la pelle più vulnerabile nel punto in cui si è manifestato.

SINTOMI E CURE

I sintomi dell’eritema solare sono piuttosto chiari da interpretare: arrossamento, gonfiore, dolore e bruciore della pelle o prurito che raggiungono intensità massima nel giro di 24 ore. Nei casi più gravi possono essere presenti vescicole e, se l’ustione è particolarmente estesa, il bambino può presentare brividi, febbre, debolezza marcata, mal di testa, nausea, vomito e stato confusionale.
Entro 4-7 giorni i segni scompaiono e la zona ustionata comincia a desquamarsi.

Come intervenire
Una volta comparso, per alleviare il fastidio, si può proporre al bambino un bagno in acqua tiepia e amido. Oppure impacchi freddi nella zona colpita.
In seguito e possibile applicare creme idratanti, gel all’aloe o creme cortisoniche (sentito il parere del pediatra) in base alla intensità dell’eritema.
Inoltre, è importante che il bimbo beva molto per evitare che si disidrati e se presenta febbre o dolore è possibile somministrare paracetamolo o ibuprofene al dosaggio abituale.

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L’Eritema solare nei bambini

dal sito nostrofiglio.it

Si definisce eritema solare un’ustione di primo grado, che compare circa sei ore dopo l’esposizione al sole e si manifesta con arrossamento e bollicine nella zona fotoesposta. È il primo segnale che la pelle è stata aggredita dal sole e che, se non si prendono provvedimenti, potrebbe ustionarsi in modo più serio o – come comunemente si dice – potrebbe scottarsi. Ecco come comportarsi con i bambini.
  Andare al mare fa bene, sin da piccolissimi. “Preso nel modo giusto, il sole aiuta a sintetizzare la vitamina D, stimola l’accrescimento, favorisce lo sviluppo del sistema immunitario cutaneo” fa notare dott.ssa Annalisa Ciasulli, Dermatologa dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Via libera quindi al sole, sin dai primi mesi? “Certo, ma senza esagerare” risponde la dermatologa: “E’ vero che i bambini producono melanina sin dai primi mesi, però i melanociti (le cellule che producono la melanina) rispondono meno, quindi l’abbronzatura è meno immediata ed intensa e la pelle è più vulnerabile. Va benissimo dunque portarli in riva a fare una passeggiata (meglio se con il cappellino), ma non bisogna tenerli al sole a lungo. Sulle zone scoperte inoltre andrà applicata sempre una protezione 50+, scegliendo una formula con filtri fisici e chimici, che garantiscono la protezione ottimale e lasciano traspirare la pelle. E, soprattutto, bisogna evitare di portare i piccoli in spiaggia nelle ore centrali della giornata: sia perché è più facile il rischio eritema, sia perché il caldo intenso può provocare colpi di calore

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