La regola dei 3 minuti

La regola dei 3 minuti

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da bambinopoli.it

Ogni giorno, a prescindere dal tempo che avete a disposizione da trascorrere con i vostri bambini, dedicate loro almeno 3 minuti per abbracciarli, coccolarli e informarvi su cosa hanno fatto nelle ultime ore, i loro pensieri, le loro sensazioni. 

Per molti questi ultimi mesi sono stati l’occasione per trascorrere più tempo con i propri figli, per condividere spazi ed esperienze, per imparare a conoscerli meglio, a comprenderli, ad avere pazienza.
In generale, però, in condizioni di normalità e per quelle mamme e quei papà che non hanno mai cessato di lavorare o che ricominceranno a farlo a breve, un consiglio arriva da alcuni psicologi per migliorare il rapporto con i propri bambini e aiutarli a crescere sereni, aperti verso il mondo, estroversi e fiduciosi.

È la cosiddetta Regola dei 3 minuti.

LA REGOLA DEI 3 MINUTI: IN COSA CONSISTE

La regola dei 3 minuti è piuttosto semplice da mettere in pratica. Si chiede ai genitori, tutti i giorni, di dedicare ai propri figli 3 minuti in modo esclusivo, abbracciandoli, baciandoli, chiedendo loro come stanno e cosa hanno fatto, interrogandoli sui loro pensieri e sentimenti.

Naturalemente il tempo che ogni mamma e ogni papà passa con il proprio bambino è di più. Ma da questa regola è escluso il tempo impiegato per accudirli (preparare da mangiare, lavarli, aiutarli a fare i cmpiti), il tempo dedicato al gioco e il tempo necessario per portarli da una parte all’altra.
Il tempo di cui si parla nella Regola dei 3 minuti è un tempo diverso: è un tempo completamnte dedicato all’ascolto in modo esclusivo.
La regola dei 3 minuti dice anche un’altra cosa: tutti i giorni, ogni volta che ci allontaniamo, anche solo per poco (per esempio, per fare la spesa o svolgere una commissione), è fondamentale, tornando a casa, salutare il bambino come se non lo si vedesse da tantissimo tempo, come se fosse partito per un lungo viaggio.
In altre parole, ogni incontro con il piccolo che avviene durante la giornata (ai cancelli della scuola, la sera dopo il lavoro, nel weekend quando si è impegnati a fare altro) va enfatizzato come in modo non tanto da far sentire al bimbo la sua mancanza (anche), quanto piuttosto la voglia dei genitori di conoscere cosa sia successo nella sua vita durante la loro assenza.

A COSA SERVE LA REGOLA DEI 3 MINUTI?

Serve ad abituare il bimbo a raccontarsi, a parlare di sé, a esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Serve per insegnare al bambino ad avere sotto controllo le proprie giornate grazie anche al ricordo, alla ricostruzione dei fatti, al succedersi delle cose. Serve, principalmente, a instaurare con il proprio figlio una relazione basata sul dialogo e la fiducia reciproci.
Il tempo dei 3 minuti, infatti, non è destinato a sgridare, consigliare, proporre. La sua finalità è quella molto semplice dell’ascolto. Con sospensione del giudizio.

Arriverà un momento in cui i bambini, ormai adolescenti, non avranno più alcuna voglia di raccontarsi. Se, però, sin da piccoli saranno stati abituati a farlo, potranno sempre contare sui 3 minuti dei genitori destinati esclusivamente all’ascolto.

marco

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