Contro il Rotavirus #unapreoccupazioneinmeno

Contro il Rotavirus #unapreoccupazioneinmeno

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da Adnkronos.com/salute

Un caso al minuto, circa 27.000 al mese, più di 400.000 bambini colpiti ogni anno: questi i numeri in Italia di una malattia diffusissima ma poco conosciuta, la gastroenterite da Rotavirus (Garv). Una malattia che colpisce i bambini al di sotto dei cinque anni, spesso entro il primo anno di vita, provocando diarrea, febbre, vomito e disidratazione e che può diventare così grave da richiedere il ricovero in ospedale, al fine di reintegrare i fluidi persi. A causarla un virus in grado di sopravvivere molto bene nell’ambiente: estremamente contagioso, si trasmette con grande facilità per via oro-fecale, ma anche attraverso il respiro o tramite il semplice contatto con superfici contaminate, non esclusi i giocattoli. Prende così il via #unapreoccupazioneinmeno, campagna d’informazione e prevenzione di Gsk con il patrocinio della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) per diffondere una maggiore consapevolezza sulle insidie del Rotavirus e su come prevenirne l’infezione.

Il tutto attraverso la via più efficace, semplice e sicura: la vaccinazione per bocca nei primi mesi di vita. La vaccinazione anti-Rotavirus è in offerta attiva e gratuita a tutti i bambini a cominciare dalla sesta settimana di vita e da concludere entro la 24esima, se si tratta del vaccino a due dosi, o entro la 32esima se parliamo di vaccino a tre dosi. Una campagna capillare ridurrebbe dal 70 al 90% le ospedalizzazioni di neonati e bambini, spiegano gli esperti.

Molto frequente, ma non abbastanza conosciuta, la malattia da Rotavirus colpisce più di 400.000 bambini colpiti ogni anno causando forti disagi ai piccoli, ma anche ai genitori: secondo una survey pubblicata da ‘Human Vaccines and Immunotherapeutics’ che ha indagato il vissuto di un campione di famiglie italiane dopo il ricovero di un figlio per Garv, lo stress è stato considerato ‘elevato’ dal 67,2%, mentre più del 74% dei genitori non è a conoscenza dell’esistenza di un vaccino orale ad hoc.

L’infezione dura dai quattro agli otto giorni, e anche se non si presenta in forma violenta sono giorni di sofferenze, di pianti, di sintomi spiacevoli – spiega Giovanni Vitali Rosati, Rete Vaccini Fimp Regione Toscana – Successivamente, a volte, la diarrea può diventare cronica e richiedere l’uso di antibiotici per diverso tempo, debilitando ulteriormente il bambino. I genitori si trovano costretti a perdere giornate lavorative e affrontare un grosso disagio, oltre al dispiacere di vedere il proprio figlio sofferente; se poi ci sono fratelli o sorelle, anche loro possono esserne contagiati”.

In aiuto alle famiglie può dunque intervenire la vaccinazione: “La vaccinazione non impedirà del tutto l’insorgenza della malattia ma la renderà molto più lieve – prosegue Vitali Rosati – scongiurando sicuramente ai bambini quei casi più gravi, con diarrea e vomito importanti, che possono causare disidratazione severa e che rendono necessaria l’ospedalizzazione. E preserverà i genitori da disagi, ansie, perdita di giorni di lavoro. Evitare tutte queste problematiche con una semplice vaccinazione orale è di certo un vantaggio da non perdere”.

“La prevenzione dell’infezione da Rotavirus più efficace è indubbiamente il vaccino – spiega Catia Rosanna Borriello, direttore Uoc Vaccinazioni Asst Fatebenefratelli Sacco, Milano – L’allattamento materno è estremamente importante nella prevenzione di tutte le infezioni del neonato, tra cui le gastroenteriti come quelle causate dal Rotavirus, ma è un’immunizzazione spesso aspecifica e che comunque decade dopo pochi mesi dalla nascita. L’igiene, che è un comportamento essenziale per la salute del bambino, di certo contribuisce, ma da sola non basta, a evitare i pericoli dell’infezione: lavarsi le mani con il sapone o con altri detergenti non uccide il virus, può solo limitarne la diffusione”.

Un vantaggio del vaccino da non sottovalutare è la facilità di somministrazione: “È un vaccino vivo attenuato e viene somministrato per via orale – prosegue Catia Rosanna Borriello – le dosi possono essere due o tre, a seconda del tipo di vaccino utilizzato, per neonati a partire dalla sesta settimana di vita fino alla ventiquattresima (vaccino a due dosi) o alla trentaduesima (vaccino a 3 dosi): in Lombardia, ad esempio, il vaccino utilizzato si somministra in due volte, in concomitanza con le dosi di vaccino esavalente. Il virus vaccinale si replica facilmente nell’intestino e viene eliminato per via fecale. Dopo 1-2 anni di follow-up, l’efficacia del vaccino si è dimostrata superiore dell’80%: sulle forme più gravi di gastroenterite, che costringono il bambino al ricovero in ospedale, l’efficacia supera il 90%”.

marco

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