Coronavirus: perche’cosi pochi casi fra i bambini

da medicalfacts.it di Roberto Burioni

Uno dei dati che sta emergendo dall’analisi dei casi d’infezione da coronavirus è che i bambini sembrano essere meno soggetti alle forme clinicamente più gravi. Noi di Medical Facts siamo stati fra i primi a segnalarvelo e oggi proviamo a ipotizzarne le cause.

Nella vita di ogni giorno, ma soprattutto in situazioni di emergenza, chi ha bambini ha un pensiero fisso: garantirne il benessere e la sicurezza. Non è, quindi, sorprendente il fatto che la nostra pagina sia stata sommersa di domande relative al rischio che i bambini corrono con il coronavirus. Partiamo da una premessa base: attualmente il nuovo coronavirus non circola nel nostro Paese. Gli unici due casi identificati in Italia (i turisti cinesi in isolamento allo Spallanzani di Roma) si sono infettati in Cina. Per dirla in altro modo, i nostri bambini (e noi stessi come loro) corriamo immensamente più rischi di essere investiti da un auto o da un monopattino, che non di essere infettati da un virus che non c’è. C’è inoltre un altro dato epidemiologico, ancora da chiarire riguardo le cause, che però si sta rafforzando sempre più man mano che aumentano i dettagli sui casi clinici. Non sono state descritte forme gravi di infezione da nuovo coronavirus nei soggetti al di sotto dei 15 anni. Leggi tutto

Quali rischi ci sono per il Coronavirus che viene dalla Cina

da wired.it

Il nuovo coronavirus in Cina, causa della misteriosa polmonite di cui si discute da quasi un mese, è ormai al centro dell’attenzione di tutte le autorità sanitarie nazionali e internazionali, nonché delle notizie dei media di tutto il mondo (e a volte anche di bufale da varie altre fonti). Non è un caso, perché la diffusione dell’epidemia, resa più semplice rispetto al passato dall’aumentata mobilità, preoccupa molto. Il bilancio sale a più di 600 contagiati e 25 decessi, secondo un recentissimo aggiornamento delle autorità cinesi riportato da Sky News. Tutto è partito da Wuhan, ma ci sono diversi casi anche a Guangdong, Pechino e altre città cinesi. E qualche episodio anche fuori dalla Cina, in Thailandia, il Giappone, la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Nonché un caso sospetto in Italia, a Bari, che si è poi rivelato un falso allarme, e 4 in Scozia, tutti ancora da confermare

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